Tobin Tax e conti deposito


La Tobin Tax è una tassa molto controversa e criticata, che riguarda le transazioni finanziarie. Oggetto di un lungo dibattito ancora in atto e di una lunga sfilza di polemiche da anni, essa va applicata per le operazioni che riguardano i più vari prodotti di investimento quali le azioni, ad esempio per le operazioni di scambio delle azioni e di scambio sui derivati.

Una parte delle polemiche è dovuta al fatto che la Tobin Tax non è stata prevista per tutti i mercati, ad esempio non è stata prevista per Londra, città cuore d'Europa per la finanza poiché la Borsa di Londra rappresenta la più importante sede degli scambi finanziari dell'intera Comunità Europea. Sembra insomma il colmo che un'eccezione del genere possa avvenire, in barba ai principi di equità tanto decantati in Europa e con la conseguenza che molti investitori preferiscono migrare su mercati che non hanno adottato la tassa, disertando Piazza Affari.

Un'altra parte di polemiche è invece dovuta al fatto che lo Stato, introducendola, oltre a complicare la vita a molti investitori e oltre quindi a scoraggiare potenziali investitori, ha fatto una sorta di autogol sul piano della tassazione, in quanto l'imponibile sul capital gain, ossia sul guadagno calcolato come differenza tra prezzo di acquisto e prezzo di vendita, si riduce inevitabilmente per l'applicazione di tale tassa, con la conseguenza che si riducono pure le entrate per lo Stato da ritenuta fiscale sui rendimenti.

La tassa, attiva anche nel 2016, è stata introdotta in 11 Paesi dell'UE, tra i quali figura l'Italia, al fine di rimpinguare le casse degli Stati membri con l'aiuto della finanza. Si tratta quindi di una delle tante manovre messe in atto per risanare i debiti pubblici dell'Eurozona in tempi di dura crisi come quelli che stiamo vivendo, con radici ormai lontane negli anni.

In sostanza la Tobin Tax costituisce una vera e propria patrimoniale, in quanto va a colpire, nella fattispecie, i patrimoni degli Italiani, già tassati in partenza e adesso, con questa tassa, nuovamente tassati per il solo fatto di svolgere attività di investimento con transazioni che, concettualmente, non dovrebbero prevedere una ulteriore tassazione sul denaro di proprietà dei cittadini.

Comunque c'è da dire che la Tobin Tax è stata introdotta ufficialmente, nel 2013, anche al fine di limitare la speculazione sui mercati finanziari. La sua esistenza va ricercata nella Legge di Stabilità 2012 e la sua nomenclatura è dovuta al premio Nobel James Tobin, che la ha concepita e proposta, al fine appunto di garantire stabilità nel mercato finanziario, di ridurre la speculazione, di dar vita ad una boccata di ossigeno per gli Stati, così provati da crisi e debiti pubblici mastodontici, ed infine, come logica conseguenza, di combattere la povertà.

Riguardo al valori percentuali, per il 2013 la Tobin Tax è stata pari allo 0,12% del valore della transazione, per il 2014 ed il 2015 è stata pari allo 0,10% per i mercati regolamentati e allo 0,20% per i mercati non regolamentati, mentre nel 2016 è pari allo 0,20%, eccetto per le transazioni che hanno luogo fuori dai mercati regolamentati, caso in cui è pari allo 0,40%; l'aumento, in quest'ultimo caso, è dovuto all'utilizzo dei proventi così riscossi per finanziare l'estensione dell'Opzione Donna, così come previsto da un emendamento della Legge di Stabilità 2016, in sostanza la possibilità di prepensionamento per le donne lavoratrici con 35 anni di contributi, che abbiano compiuto 57 anni, se lavoratrici autonome, oppure 58 anni, se lavoratrici dipendenti, nell'ultimo trimestre del 2015.

La Tobin Tax si calcola sul controvalore del saldo netto positivo di fine giornata a seguito di acquisti; si considerano, cioè, solo le rimanenze di fine giornata ossia, ad esempio, le azioni rimaste in portafoglio a fine giornata. Pertanto se, ad esempio, in una stessa gornata si acquistano 1.000 azioni e se ne vendono 700, la Tobin Tax andrà applicata soltanto sulle 300 azioni rimanenti.

La Tobin Tax, essendo prevista per la compravendita di azioni, titoli e altri strumenti finanziari partecipativi, che nulla hanno a che vedere con i conti bancari, fortunatamente non è applicabile ai conti deposito. Che però vi sia un certo legame tra Tobin Tax e conti deposito lo si deduce dal fatto che, così come per i conti deposito esiste un'imposta di bollo da dover pagare allo Stato in percentuale del deposito, una vera e propria patrimoniale sui depositi, pari allo 0,20% del capitale, viene posta in essere con la Tobin Tax anche, appunto, una patrimoniale sulle transazioni finanziarie, pari sempre allo 0,20%, nel caso in cui si faccia trading sui mercati regolamentati.

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Temi: ritenuta fiscale,   lungo dibattito,   importante sede,   equità tanto,   ulteriore tassazione

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