Tasso creditore lordo annuo per un conto deposito


Il tasso creditore lordo annuo per un conto deposito rappresenta, di solito, per la maggior parte degli investitori, il parametro principale che permette di distinguere i vari conti deposito sul mercato sotto il profilo della loro remunerabilità.

Quando si visitano i siti Web ufficiali delle banche non si può non notare che, scritti a caratteri cubitali, vi sono i tassi di interesse offerti alla clientela, non di rado tanto più evidenziati quanto più superano il valore dello 0%; l'occhio del consumatore deve andare lì ed è in effetti giusto che sia così perché chi apre un conto deposito vuole trarre il massimo profitto da questa forma di investimento.

Chiaramente un buon tasso di interesse non implica necessariamente un buon conto deposito poiché, a fronte di rendimenti alti, potrebbero non corrispondere spese a carico del cliente basse, e così, chiaramente, un conto deposito davvero a zero spese può essere di gran lunga migliore di un conto deposito dagli alti rendimenti ma dai costi di gestione ed utilizzo non indifferenti.

Ci può essere una notevole differenza tra un conto deposito e l'altro sulla base del tasso di interesse offerto e dei costi da dovere affrontare per la sottoscrizione e la gestione; fortunatamente, in molti casi, tali costi saranno contenuti, o anche nulli, grazie alle banche online che propongono conti deposito online, molto popolari soprattutto negli ultimi anni, nonostante la crisi economica a fare da contraltare.

Il tasso creditore lordo annuo va quindi ponderato con altri parametri che, a seconda delle esigenze personali, possono essere più o meno rilevanti; oltre al costo può essere considerato molto importante, ad esempio, il periodo di tempo nel quale ci si dovrebbe privare del proprio capitale, se si optasse per la sottoscrizione di un conto deposito vincolato.

Per ottenere il massimo tasso di interesse creditore si può decidere di sotoscrivere un conto deposito vincolato, per un periodo di tempo il più possibile lungo, anche se non si tratta di una regola sempre valida; a volte si guadagna di più investendo per brevi periodi, sfruttando offerte promozionali per i tassi che le banche propongono per acquisire nuovi clienti e nuova liquidità.

Una cosa molto importante da dire quando si parla di tasso creditore lordo annuo per un conto deposito è che, come suggerisce molto chiaramente la terminologia, ci si riferisce ad un tasso su base annua, la qual cosa può valere anche nel caso di vincoli per periodi diversi da 12 mesi. In sostanza, quando si parla di un certo periodo di tempo per il vincolo di un capitale in un conto deposito, il punto di riferimento per gli interessi è sempre l'anno e quindi, ad esempio, anche se si sottoscrive un vincolo a 3 mesi, il tasso di interesse riportato nel contratto e nell'eventuale manifesto/pubblicità è su base annua.

Una conseguenza del riferimento annuo dei tassi di interesse è che, per calcolare gli interessi effettivi percepibili con un certo conto deposito, si dovrà rapportare il periodo di tenuta del capitale sul conto, in genere assoggettato ad un vincolo, al periodo di 12 mesi, ad esempio dividendo per 4 nel caso d'esempio di vincolo a 3 mesi.

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Tag: deposito,   conto,   tasso,   interesse,   periodo,   vincolo,   annuo,   creditore,   base

Temi: conto deposito,   massimo tasso,   massimo profitto,   parametro principale,   notevole differenza

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